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03 12 2013 | Rimini | Fallimento Aeradria, l’appello di Indino (Confcommercio)

Martedì, 03 Dicembre 2013

neroRimini | Fallimento Aeradria, l’appello di Indino (Confcommercio)

 

Ne ha per tutti Gianni Indino, presidente della Confcommercio della provincia di Rimini, che oggi ha divulgato una lettera aperta sul fallimento di Aeradria. Dall’Enac alla politica locale, passando per il tribunale, tutti devono adoperarsi per la salvezza dello scalo aeroportuale di Miramare.
All’Ente dell’aviazione civile, Indino chiede di far “presto”, che “acceleri quanto più possibile le procedure per il bando di assegnazione della gestione dell’aeroporto”, mentre al Tribunale si appella “perché tenga sempre in massima considerazione le istanze di un territorio che vive di turismo e necessita di infrastrutture al servizio del turismo come l’aeroporto”. ci sono poi i creditori, “in particolare gli istituti di credito” ai quali si raccomanda “perché continuino a garantire il proprio sostegno all’aeroporto, nonostante gli sforzi già sostenuti in passato e vanificati dalla bocciatura del concordato”. C’è, infine, la politica. Quella locale a cui si appella “affinché con un colpo di reni si adoperi per accompagnare il nostro sistema aeroportuale, passaggio dopo passaggio, ad una rinascita su fondamenta solide e durature”, e quella nazionale che deve attivarsi “nelle sedi competenti affinché non vada dispersa una risorsa così preziosa e strategica, da un punto di vista turistico e commerciale, non solo per Rimini”.


Nella sua lettera aperta, in definitiva, Indino chiede di non abbassare la guardia e parla di “una sorta di divergenza tra la bocciatura del concordato presentato da Aeradria e il perseguimento degli obiettivi prioritari di tutela delle istanze dei creditori e di garanzia di continuità dell’operatività dello scalo”. Il presidente di Confcommercio non cerca colpe e colpevoli per non innescare polemiche, ma vuole andare al fondo dei fatti “e fare tesoro dell’esperienza, perché non si ripetano in futuro gli stessi errori. Mi riferisco ad esempio alla superficialità con la quale sono stati assegnati incarichi a persone che, seppur rispettabilissime e grandi professionisti nel proprio campo, sono risultate manchevoli di competenze specifiche per i ruoli nevralgici ricoperti. Assegnazioni, poi, realizzate secondo logiche antiquate – diciamo all’italiana - che tenevano conto delle appartenenze e non - torno a dire - delle competenze. Come superficiale è stata la politica che ha sottovalutato il problema e che ha accompagnato passivamente l’aeroporto sin in fondo al baratro in cui si trova oggi”.


Detto questo, è il momento di “fare quadrato intorno all’aeroporto, con tutte le armi di cui disponiamo. Oggi gli ispettori dell’Enac terminano il proprio sopralluogo al Fellini e chiaramente la speranza è che venga acceso semaforo verde. Poi ci sono i contratti con le compagnie aeree che nell’incertezza potrebbero preferire altri scali oppure “strozzarci” perché consapevoli delle nostre difficoltà. Dobbiamo tranquillizzare i nostri bacini esteri sul permanere di tutte le condizioni di efficienza della nostra struttura aeroportuale, rintuzzando allo stesso tempo gli attacchi provenienti dagli altri aeroporti”. I voli dalla Russia, si sa “fanno gola” e se qualcuno li soffiasse a Rimini lo scenario sarebbe, secondo Indino, “catastrofico”. “Con una crisi che continua a mordere, con i flussi turistici provenienti dal mercato interno al collasso, il turismo estero - e in particolare russo - ha infatti garantito una soglia di sopravvivenza per le nostre aziende. Se i russi non atterreranno più a Rimini è presto detto, saremo tagliati fuori dalle rotte commerciali e turistiche: penso al comparto alberghiero quanto a quello extralberghiero, al commercio delle nostre città, al Gros di Rimini, solo per citare gli esempi più eclatanti”. 

 

Il settore, Indino non lo nega, è molto preoccupato. “Tanti associati hanno anche manifestato la disponibilità a contribuire in prima persona, se ve ne fosse la possibilità, per partecipare al salvataggio o alla rinascita dell’aeroporto che dir si voglia, in forme assimilabili all’azionariato popolare. La Confcommercio provinciale ha fatto la sua parte, anche questa volta. Attraverso Ascomfidi - la nostra cooperativa di garanzia fidi – abbiamo infatti assicurato un importante sostegno alla società di gestione dell’aeroporto”.

 
Rispetto alle parole dell’assessore regionale al turismo, il riminese Maurizio Melucci, che a Modena agli Stati generali del Turismo, ha dichiarato che la Regione farà tutto quello che è nelle sue competenze per mantenere gli scali di Rimini e Forlì operativi, “vien da chiedersi se ciò non si sarebbe potuto fare prima che la situazione precipitasse” perché in realtà quanto accaduto a Rimini “tradisce una mancanza di coordinamento e di capacità di pianificazione strategica prima regionale e poi, a livello superiore, nazionale”.


In linea con quanto sostenuto dalla procura, anche Indino (che pur ad un certo punto ringrazia il vecchio cda) vede il bicchiere mezzo pieno e guarda al fatto che “fortunatamente Aeradria non è sinonimo di aeroporto. Non è fallito l’aeroporto è importante sottolinearlo, perché lo scalo riminese ha tutti i numeri in regola per sostenersi, chiaramente a fronte di una gestione competente e responsabile. Non più di una settimana fa la Confcommercio provinciale ha aperto un contatto con un’autorevole organizzazione di un Paese dell’Est Europa dalle grandi prospettive di crescita, che vuole collegare la propria capitale a Rimini e instaurare relazioni di scambio con il nostro territorio”.


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